Macrolepiota procera (mazza di tamburo)

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Oggi vi parliamo del fungo Macrolepiota procera, meglio conosciuto come mazza di tamburo o, in alternativa, parasole o bubbola maggiore. Un grazie speciale a Mauro Valentini per questo contributo.

Macrolepiota procera: tassonomia

  • Divisione: Basidiomycota
  • Classe: Basidiomycetes
  • Sottoclasse: Holobasidiomycetidae
  • Ordine: Agaricales
  • Famiglia: Agaricineae
  • Genere: Agaricaceae

Etimologia

Dal latino procerus = cresciuto di più, per la sua imponente statura.

Cappello

10-25(40) cm; ovoidale, sferoidale, poi convesso ed infine piano, con vistoso umbone liscio centrale, mammellonato. Superficie coperta di scaglie brunastre concentriche più fitte al centro che via via si diradano verso il margine, al di sotto biancastra o nocciola, serica, fibrillosa, sfrangiata all’orlo.

Lamelle

Fitte, alte, ventricose, distanti dal gambo, bianche o con sfumature rosee, poi giallastre e brune al tocco.

Gambo

20-40(50) × 1-2 cm, alto slanciato, cilindrico, duro, fibroso, farcito poi cavo, fortemente bulboso al piede. Di colore biancastro o crema con zebrature brune al disotto dell’anello, più o meno liscio al di sopra.

Macrolepiota procera-3

Anello

Ampio e vistoso, doppio, mobile con l’orlo lacerato, bianco all’esterno, ma brunastro nella parte rivolta al terreno.

Carne

Soffice e tenera quella del cappello, fibrosa e dura quella del gambo, bianca che vira leggermente al rosa al taglio. Odore tenue di farina fresca negli esemplari giovani, di brodo negli esemplari stagionati. Sapore gradevole di nocciola.

Habitat

Cresce dalla primavera all’autunno inoltrato su terreno anche sassoso, nelle radure, nelle aperture assolate, lungo i sentieri interni, dei boschi di latifoglie e conifere, ma preferibilmente nei prati a pascolo ai margini del bosco.

Microscopia

Spore 13-20 × 9-13 µm, ellittiche, bianche, metacromatiche con evidente poro germinativo.

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Commestibilità e tossicità

Ottimo, si adopera la sola carne del cappello, tenera e prelibata. È commestibile anche colta essiccata spontaneamente, dopo averla rigenerata in acqua calda e cucinata impanata come le cotolette.

Osservazioni

È prudente non mangiare Lepiota il cui diametro sia inferiore a 8 cm per non confonderle con le Lepiota del gruppo helveola, o altre velenose o mortali. Per le misura si fa riferimento al fungo adulto e quindi con cappello completamente aperto.

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